Itinerario storico artistico

Pagina dedicata all'itinerario storico-artistico offerto da Codogno

La loggia nel centro della Città

In epoca medioevale, la più antica per la quale si possa tentare una descrizione dell’abitato, al centro della struttura urbanistica della Codogno antica dominava il paesaggio il castello, con le sue 4 torri, abbattuto; tutt’intorno doveva svilupparsi con forma rettangolare il borgo fortificato; oggi rimangono solo tracce “archeologiche” delle fondazioni del castello e del fossato di perimetrazione. Rimane senza dubbio la destinazione d’uso della Piazza centrale, ancora oggi, come allora, Piazza del Mercato.

Con la signoria dei Trivulzio, Codogno si allarga al di fuori delle dimensioni medioevali, data soprattutto la forte influenza dell’aristocrazia commerciale milanese sul territorio. Il Castello perde allora la sua funzione centrale nel paese, e fulcro di tutte le attività, sia amministrative sia giuridiche o commerciali diviene l’allora Piazza Maggiore, oggi Piazza XX Settembre, mentre sede del potere diventa il Palazzo Trivulzio.

Mentre la città tende ad allargarsi al di fuori del perimetro antico, un ruolo non secondario rivestono gli ordini monastici, che qui operano o iniziano ad operare. Ricordiamo il monastero Servita (oggi sede dell’Ente Comunale di Assistenza) quello di S. Chiara (ne rimane solamente il Chiostro, tra Via Verdi e Via Mazzini), quello delle Orsoline, sede dell’odierna Scuola Media Ognissanti.

Monumenti
MONUMENTO
DESCRIZIONE
Chiesa della ss. Trinità
Severa ma armonica, incerta la data d’inizio probabilmente la fine del XVI secolo. L’interno a 3 navate converge sull’altare maggiore finemente lavorato e ricco di marmi rari, 2 altari barocchi chiudono le navate laterali. Nell’ampio coro il quadro della “Trinità e Sant’Agostino e Anastasio” e di “San Biagio” del Biella sec. XVII – XVIII, quest’ultimo quadro si trovava nella chiesa Parrocchiale. Interessanti il quadro di san Bassiano, probabilmente della bottega dei Piazza, la statua lignea di Santa Lucia del XVI secolo e la Croce della Confraternita. In questa Chiesa si venerano la Madonna Addolorata, il Cristo Morto, San Rocco, Sant’Ignazio e San Francesco Saverio, le opere che li rappresentano appartengono ad un’arte minore.
Chiesa delle Grazie detta “dei Frati”
Tale chiesa deriva il soprannome dal fatto che un tempo vi era annesso il convento dei francescani riformati. Sorta per volere di Teodoro Trivulzio, fu costruita su progetto dell’ing. Marco Antonio Barattieri (1620). E’ ad una sola navata ampia e maestosa. Tre cappelle per lato si aprono nelle pareti chiuse da cancellate di legno. Sei bassorilievi intagliati nel legno, sotto le mense degli altari, sono opera di Antonio e Francesco da Sirone laici minori del convento (sec. XVII), il settimo è opera del sec. XIX di bottega milanese. Molto belli sono: l’altare ligneo del XVII secolo con fiori e putti dipinti da Luigi Miradoro, 1652, il quadro di Daniele Crespi che ritrae san Luigi, le 2 stature lignee del 1584 che ritraggono la Madonna e san Giovanni nella cappella del Crocifisso, il quadro della Vergine e di San Francesco, opera di Gerolamo da Premeno, l’altare maggiore con la statua della Vergine delle Grazie, la sagrestia con l’immagine della Vergine Immacolata, opera dei fratelli Antonio e Francesco da Sirone. Il classico Chiostro a portici con arcate simmetriche antistante la Chiesa opera del XVIII secolo del capomastro Carlo Francesco Monticelli. I quadri della Via Crucis dipinti da Pietro Antonio Magatti (1687-1768) nel 1725, erosi irreparabilmente dall’umidità, furono ridipinti recentemente dal pittore Muzio di Bergamo. A ridosso della Chiesa fu costruito nel 1623 il convento del Francescani Riformati, soppresso nel 1780 ed acquistato negli ultimi decenni del secolo scorso da Madre Cabrini che vi fondò la prima casa delle Missionarie del Sacro Cuore.
Chiesa di San Teodoro o “del Cristo
E’ ritenuta tra le più belle di Codogno, per la purezza delle linee architettoniche e l’ardita cupola, racchiusa in un alto tiburio ottagonale, opera di Carlo Antonio Albino, finita nella prima metà del XVII secolo. Oggetto di devozione popolare è un’antica immagine del Santo Crocifisso, da cui il soprannome della Chiesa, dipinta su un muricciolo rimasto illeso nonostante facesse parte dei confini di una casa andata distrutta. Segnaliamo inoltre: l’Altare Maggiore, la statua della Madonna della Mercede, il quadro di Filippo Neri, d’autore ignoto, la scultura di Ilia Rubini, la Santa Rita del pittore Enrico Groppi e l’organo.
Chiesa e Convento di San Giorgio
Dedicata all’Annunciazione, fu consacrata a Maria Addolorata nel 1511 quando, per volere dei Trivulzio, arrivarono a Codogno i Padri Serviti. Il convento, edificato nel 1590, è oggi inglobato dalla Casa di Riposo. Soppresso il convento nel 1796, dopo pochi anni anche la Chiesa venne chiusa al culto, la statua dell’Addolorata passò a Santo Stefano e le campane furono vendute alla Chiesa del Caravaggio. La Chiesa venne poi riaperta al culto per gli anziani ed i malati della Casa di Riposo. Nel 1715 l’architetto Cristoforo Bignami disegnò la strada che unisce il Santuario a “San Marco” oggi Via Manzoni, nel 1779 la strada fu allungata fino all’Ospedale Civile dell’architetto Soave.
Museo Cabriniano
Il “Museo Cabriniano” del Centro di Spiritualità “S. Francesca Cabrini”, in Via S. Cabrini 3, custodisce ambienti, oggetti, indumenti e ricordi che hanno riferimento diretto o indiretto con santa Francesca Cabrini e con le origini dell’Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore da lei fondato. Inoltre il Centro di Spiritualità conserva nella Chiesa del Tabor una preziosa reliquia: il cuore della Santa.
Parrocchiale di San Biagio e Santa Maria Immacolata (Piazza XX Settembre)
L’originaria Cappella san Biagio nel 1491 fu ricostruita completamente dandole forme rinascimentali ed elevandola al rango di Chiesa; fu restaurata nel 1524, accentuando le linee classiche. Nel 1584 l’architetto Regorino creò la facciata in cotto, di stile manierista; il campanile fu invece ultimato nel 1623, mentre la casa parrocchiale risale al 1612. Sulla facciata è posta la statua di san Biagio, rifacimento moderno dello scultore Aleardi di un’altra più antica. Pregevoli le porte lignee del XVI secolo. L’interno a croce latina ha 3 navate e cappelle ai lati. Forte impulso fu dato alla “fabbrica” della chiesa negli anni della famiglia Trivulzio. All’interno, pregevoli dipinti: l’Assunta del pittore lodigiano Callisto Piazza, opera della maturità dell’artista; la Sacra Famiglia di Cesare Magni, pittore tardo-leonardesco, per anni attribuita al Luini. Interessante la Madonna con il Bambino e Angeli di Daniele Crespi, e l’Ostensorio di corallo, oro e pietre preziose che il cardinale Trivulzio riuscì a portare alla Chiesa nel XVII secolo. Ad epoca barocca risalgono la statua della Madonna in marmo bianco di Carrara sita al centro dell’altare, la Cappella di san Biagio e quella del Rosario assieme al coro, alle cantorie ed alla sistemazione dell’altare maggiore in marmi policromi. Nella cantoria di destra è sistemato un magnifico organo Serassi. Tutt’intorno, su Piazza XX Settembre sulle vie circostanti, i ricchi edifici, fatti di portici, cortili, colonne e giardini testimoniano un passato ricco e signorile, in buona parte sostenuto ed influenzato ancora una volta dalla famiglia Trivulzio. Costoro affidarono la rielaborazione della propria dimora a 2 architetti codognesi, Antonio e Giovanni Battista Barattieri, di stile neoclassico; rimane oggi ben conservata la particolare costruzione del palazzo Trivulzio in via Garibaldi, oggi palazzo Dansi.
Raccolta d’Arte Lamberti
Via Cavallotti 6 tel. 0377/32265. Nasce per volere di Carlo Lamberti che, lasciando i suoi averi alla fondazione benefica che porta il suo nome, dispose che questa conservasse nella propria sede le opere d’arte da lui collezionate. Sono visibili opere di Tranquillo Cremona, Piero Belloni Betti, Arturo Tosi, a cui poi negli anni si sono aggiunte opere di altri importanti artisti codognesi: Giorgio Belloni, Giuseppe Novello, Enrico Groppi e Luigi Brambati.
Santa Maria della Neve
Edificata nel 1604 per volere della confraternita del Gonfalone, nel corso dei secoli subì numerosi rifacimenti. Nell’unica navata si conservano due pregevoli statue lignee del 1600, la Madonna e l’Arcangelo Gabriele, piccoli dipinti raffiguranti i 4 evangelisti, San Gerolamo, la Madonna e Santi Serviti, Santa Lucia e la grande tela del Cristo Risorto e Maria Vergine del XVIII secolo. Nell’abside si trova un piccolo organo di notevole valore.
Santuario della Madonna di Caravaggio
Opera di Carlo Antonio Albino, il santuario fu eretto sul luogo dove già sorgeva un modesto sacello, dedicato alla Vergine apparsa ad una contadina di Caravaggio ed il cui culto si diffuse rapidamente in tutta la Lombardia. La fede popolare ed il concorso di elemosine e di doni indussero il Vescovo di Lodi Ortensio Visconte ad approvare il progetto di una nuova chiesa, il cui disegno fu opera appunto dell’architetto codognese Carlo Antonio Albino. Il Tempio sorge isolato, presenta, sia per la facciata sia per i fianchi, definiti volumi di “attacco” al terreno, i quali sorreggono un secondo ordine, più leggero. Su quest’ultimo s’innesta, infine, la parte terminale, costituita dalla cupola e dal fastigio superiore della facciata. La pianta del tempio è a croce greca, con il braccio longitudinale notevolmente dilatato, studiata così da raccogliere e contenere i fedeli, e da incorporare in un tutto unico ed unitario la cripta, sita in posizione centrale e ribassata rispetto al piano di calpestio. Ne deriva un assetto mosso e tridimensionale, ricco di contrasti di luce e particolarmente elegante. La cupola fu aggiunta nel 1844 su progetto dell’ing. Giuseppe Squassi; il campanile fu invece ultimato nel 1772. Nella decorazione interna spicca la decorazione a marmi policromi della cripta, insieme a tele di artisti lombardi del XVII secolo che adornano gli altari.
Vecchio Ospedale Soave
L’Ospedale Civile di Codogno, costruito in sobrie ed eleganti forme neoclassiche, venne edificato tra il 1779 ed il 1781, fu un esempio razionale di struttura assistenziale e sanitaria. Oggi non adempie più allo scopo sanitario ma, ristrutturato, è sede di importanti mostre e manifestazioni culturali, oltre che della civica biblioteca.

Pagina aggiornata il 10/03/2023

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