Angelo Pietrasanta

(Codogno 1834 - Milano 1876)

Studiò all'Accademia di Brera dal 1851, dove fu discepolo di Francesco Hayez e vinse un concorso che gli valse l'esonero dal servizio militare austriaco. Nel 1885 ottenne il pensionato artistico, che trascorse tra Firenze e Roma, dove poté studiare e riprodurre ad olio ed acquerello le opere dei grandi maestri, soprattutto Tiziano. In seguito, si stabilì direttamente a Milano.

Artista particolarmente scrupoloso, non ebbe una produzione estremamente ampia, ma ricca di squisita tecnica. Fu autore soprattutto di ritratti, eseguiti quasi tutti a Codogno, concepiti con notevole introspezione psicologica ed abilità tecnica, di fine stile hayeziano. Il successo gli giunse con il dipinto "Gli orti Rucellai" esposto a Brera nel 1864, acquistato da Vittorio Emanuele II per Palazzo Reale a Milano, dove è tuttora collocato. Fra le sue opere principali si ricordano gli affreschi di Villa Oppenheim a Firenze, un dipinto che ritrae Cola di Rienzo oggi all'Accademia di Brera, una Lucrezia Borgia conservata a Parma e che gli valse una medaglia di bronzo in occasione dell'Esposizione Nazionale delle Belle Arti del 1870, ma sopratutto le lunette delle figure allegoriche dell'Europa e della Scienza che ornano l'ottagono della Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Queste ultime furono realizzate nel 1867, ed originariamente affrescate, ma la difettosa preparazione degli affreschi ne causò il deterioramento, tanto che nel 1911/12 si ricostruirono i cartoni per la sostituzione dei dipinti con mosaici.

A Codogno, di particolare rilievo sono le decorazioni per la cappella Biancardi nel locale cimitero, ove affrescò la giustizia e la carità.

La morte lo colse ancora giovane, quando stava per lasciare la pittura di ritratto per darsi a panorami più ampi, mentre stava preparando i cartoni per affreschi che avrebbe dovuto realizzare nella Chiesa dell'Incoronata a Lodi. È sepolto nel Cimitero Monumentale di Milano, ricordato da un busto commissionato allo scultore Tabacchi dagli amici pittori.

La grande preponderanza dei ritratti nella sua produzione ha condizionato la sua fama, perché quasi tutte le opere sono rimaste custodite, e quindi nascoste, nelle dimore delle importanti famiglie codognesi. Diverse opere sono oggi conservate alla Fondazione Lamberti.

Nel centenario della nascita, il Comune di Codogno ha dedicato a questo artista una mostra di 40 dipinti, ed ha poi inserito alcune sue opere nella successiva rassegna di pittori codognesi. Ne è derivato un forte interessamento da parte dei critici d'arte, quali Enrico Somarè, Ugo Nebbia, Vincenzo Bucci, Orio Vergani. Alcuni suoi dipinti hanno figurato altresì alla "Mostra del ritratto femminile" tenutasi alla Permanente di Milano nel 1956.

Valentina Ottone Caserta

Pagina aggiornata il 08/03/2023

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